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Sicurezza e videosorveglianza - 19/06/2020


L'impiego delle telecamere di sicurezza è sempre più diffuso in Italia: ormai da una decina di anni la videosorveglianza è lo strumento tecnologico di prevenzione a cui più frequentemente fanno ricorso la amministrazioni locali, nonostante i cospicui investimenti richiesti per gestire questa strumentazione.

Sono poche le ricerche orientate a valutare l'efficacia dei sistemi di videosorveglianza nella prevenzione della criminalità in termini di confronto tra costi e benefici. Attraverso la disamina di vantaggi e svantaggi dell'uso della videosorveglianza si tenta di fornire un quadro per la valutazione dell'uso di questa tecnologia.



1. In generale, quali obiettivi persegue l'amministrazione che fa uso di sistemi di videosorveglianza?
La scelta di ricorrere a sistemi di videosorveglianza sugli spazi pubblici è motivata principalmente dal proposito di ridurre la criminalità in un dato territorio e persegue l'obiettivo di migliorare la percezione di sicurezza nella popolazione.

2. Quali usi ne possono fare le amministrazioni?
La letteratura sull'argomento (vd. Nobili 2009) distingue tra una funzione di deterrenza, che è la capacità dello strumento di prevenire il reato, e una funzione di, cosiddetta, detection, che è la capacità dello strumento di identificare l'autore del reato, una volta che questo è stato commesso.

La funzione di deterrenza è propria delle politiche di sicurezza locali e corrisponde a quella di "guardiano efficace" capace scoraggiare atti criminosi nello spazio pubblico.

La funzione di detection, invece, è più tipica delle politiche nazionali di sicurezza, e corrisponde a quella di "testimone affidabile" che può fornire un utile supporto alle indagini investigative per individuare i responsabili del crimine.

3. Esistono ricerche valutative sugli aspetti tecnici della videosorveglianza?
Le prime risalgono alla fine degli anni Novanta e sono di stampo anglosassone. In Italia nel 2000 è stata condotta una ricerca esplorativa per conto dell'Autorità Garante per la Privacy, a cura di Intermedia: si è trattato di uno studio pilota volto a fornire indicazioni sulla presenza dei sistemi di videosorveglianza visibile esterna sullo spazio pubblico di quattro città italiane: Milano, Roma, Napoli e Verona.

A livello europeo il Forum Europeo per la Sicurezza Urbana ha recentemente concluso il progetto europeo denominato "Citizens, cities and video surveillance" che, tra i prodotti ha previsto una carta per un utilizzo democratico della videosorveglianza

4. Secondo le ricerche disponibili, cosa si può dire sull'efficacia dei sistemi di videosorveglianza?
Diverse ricerche internazionali (es. Ratcliffe, 2006) e gli esperti coinvolti nel progetto europeo citato rilevano che le videocamere espletano più proficuamente la propria funzione di detection attarevrso la ripresa delle immagini per affrontare crimini seriali e per reati gravi che avvengono in luoghi perimetrati (in particolare rapine in banca o le violenze che avvengono all'interno degli impianti sportivi).

Vadiamo più nel dettaglio come si può declinare l'efficacia tecnica della videosorveglianza:

Tipologie di reato: la funzione di deterrenza riguarda principalmente i reati di tipo "strumentale", come furti o rapine: la videosorveglianza si mostra più efficacie nel prevenire i crimini contro la proprietà , in particolare i furti di e su autoveicoli. Al contrario, nei reati di tipo "espressivo", come le lesioni, le aggressioni o i danneggiamenti, i benefici appaiono più contenuti.

Dimensione spaziale: le telecamere non producono un impatto significativo sulla criminalità in spazi pubblici ampi e caratterizzati da molteplici vie di accesso e di fuga, mentre risultano più utili se dislocate in aree ben delimitate, ove gli ingressi sono circoscritti.

Alcuni dati: secondo dati riportati da Scotland Yard, nonostante la Polizia abbia a disposizione ben 60.000 telecamere nella sola capitale inglese, solo il 3% dei reati predatori di strada vengono risolti a Londra grazie all'ausilio delle telecamere. Una ricerca francese effettuata a Saint-Etienne, ancora, rileva che non più del 2% dei fatti criminosi che avvengono negli spazi pubblici vengono risolti grazie all'uso delle immagini videoregistrate.

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